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Santa Lucia

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introduzione

Lucia è una santa molto celebrata ogni anno il 13/12 nelle scuole  e chiese protestanti in Svezia.

Index

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storia

Riporto quì parte dei testi su Wikipedia.

Lucia di Siracusa, conosciuta come santa Lucia (Siracusa, 283 – Siracusa, 13 dicembre 304), è stata una martire cristiana … durante la grande persecuzione voluta dall’imperatore Diocleziano. È venerata come santa dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa che ne onorano la memoria il 13 dicembre.

È una delle sette vergini menzionate nel Canone romano e per tradizione è invocata come protettrice della vista a motivo dell’etimologia latina del suo nome (Lux, luce). Le sue spoglie mortali sono custodite nel Santuario di Lucia a Venezia. Il luogo di culto principale è la Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa.

L’agiografia di Lucia …  narra di una giovane nata sul finire del III secolo, appartenente ad una nobile famiglia cristiana di Syracusæ, orfana di padre dall’età di cinque anni e promessa in sposa a un pagano seppur in segreto voto di verginità. La madre di Lucia, Eutychia, da anni ammalata di emorragie, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le giovava. Allora Lucia ed Eutychia si recarono in pellegrinaggio al sepolcro di sant’Agata, catanese martire nel 231, pregandola di intercedere per la guarigione. A Catania, il 5 febbraio dell’anno 301, dies natalis di sant’Agata, Lucia si assopì durante la preghiera e vide in sogno la santa catanese circondata da schiere angeliche dirle: “Lucia sorella mia, vergine consacrata a Dio, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi concedere? Infatti la tua fede ha giovato a tua madre ed ecco che è divenuta sana. E come per me è beneficata la città di Catania, così per te sarà onorata la città di Siracusa”.

Al constatare l’avvenuta guarigione di Eutychia, mentre facevano ritorno a Siracusa, Lucia esternò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo, e di donare il suo patrimonio ai poveri. Per i successivi tre anni, ella visse dunque a servizio di infermi, bisognosi e vedove della città. Il pretendente, vedendo la desiderata Lucia privarsi di tutti gli averi ed essendo stato rifiutato da quest’ultima, volle vendicarsi denunciandola come cristiana. Erano infatti in vigore i decreti della persecuzione dei cristiani emanati dall’imperatore Diocleziano.
Fu processata e condannata a morte sul rogo.L le cavarono gli occhi e infine decapitatata. 

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chiese e santuari

 
Il suo corpo è conservato nel Santuario di Lucia ex Chiesa di San Geremia a Venezia

Aa Siracusa, città nativa di Lucia,  si sono due chiese dedicate a Santa Lucia.

  1. La chiesa di Santa Lucia alla Badia[1] è una chiesa di Siracusa, situata in piazza Duomo e dedicata alla Santa Patrona siracusana. ( Wiki )
  2. La chiesa di Santa Lucia, il convento dei frati minori francescani e il vicino Sepolcro della Santa erano definiti extra moenia poiché isolati rispetto alla restante parte di Siracusa (anche per questa ragione veniva chiamata chiesa di Santa Lucia fuori le mura),[1] e si trovano nel quartiere Santa Lucia. ( Wiki )

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Il seppellimento

Il Seppellimento di santa Lucia è un dipinto di Caravaggio, a olio su tela (408×300 cm), attualmente conservato nella chiesa di Santa Lucia alla Badia, in Piazza Duomo, a Siracusa.

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Sankta Lucia in italiano

Sul mare luccica l’astro d’argento, placida è l’onda, prospero è il vento.
Sul mare luccica l’astro d’argento, placida è l’onda, prospero è il vento.
Venite all’agile barchetta mia, Santa Lucia, Santa Lucia.
Venite all’agile barchetta mia, Santa Lucia, Santa Lucia.
Con questo zeffiro così soave, oh, come è bello star su la nave.
Con questo zeffiro così soave, oh, come è bello star su la nave.
Su passeggeri venite via, Santa Lucia, Santa Lucia.
Su passeggeri venite via, Santa Lucia, Santa Lucia.
O dolce Napoli, o suol beato, ove sorridere volle il Creato.
O dolce Napoli, o suol beato, ove sorridere volle il Creato.
Tu sei l’impero dell’armonia, Santa Lucia, Santa Lucia.
Tu sei l’impero dell’armonia, Santa Lucia, Santa Lucia.

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Sankta Lucia in svedese

Ogni anno il 13/12, la scuola comincia con il canto e una processione dedicata a Santa Lucia. I ragazzi si preparano per questo con l’insegnante di musica le settimane prima del 13/12. Gli alunni scelgono insieme chi sarà la santa Lucia in testa alla processione. Dopo la processione e il canto cominciano le lezioni.

Svedese Italiano
Sankta Lucia,
ljusklara hägring,
sprid i vår vinternatt
glans av din fägring.

Drömmar med vingesus under oss sia,
tänd dina vita ljus, Sankta Lucia.
Drömmar med vingesus under oss sia,
tänd dina vita ljus, Sankta Lucia.

Kom i din vita skrud,
huld med din maning.
Skänk oss, du julens brud,
julfröjders aning.

Drömmar med vingesus under oss sia,
tänd dina vita ljus, Sankta Lucia.

Drömmar med vingesus under oss sia,
tänd dina vita ljus, Sankta Lucia.

 Santa Lucia, luminosa visione,
Difondi nella nostra notte d’inverno
Un barlume della tua bellezza. 

Sogni di fruscìo di ali
Accendi le tue candele bianche, Santa Lucia.

Sogni di fruscìo di ali
Accendi le tue candele bianche, Santa Lucia.

Vieni nelle tue vesti bianche,
Gentile con la tua chiamata.
Concedici o sposa di Natale
Un’idea di allegria natalizia.

Sogni di fruscìo di ali
Accendi le tue candele bianche, Santa Lucia.

Sogni di frusìo di ali
Accendi le tue candele bianche, Santa Lucia.

La Sicilia

La Sicilia come descritta dalla messinese Rosa Cutrufelli 29/3 2020 nell’intervista “Fa impressione questa Sicilia isolata” In Repubblica edizione locale di Palermo

un luogo di approdo, dimescolanza e ibridazione che ora si chiude

La Sicilia è, per sua natura, un luogo di approdo, una specie di piattaforma in mezzo al Mediterraneo, più volte invasa, più volte colonizzata. E le colonie, come si sa, sognano l’autonomia e a volte anche l’autarchia, il sogno di bastare a se stesse. Ma la mescolanza, l’ibridazione, è la loro storia e la loro cultura. Ecco perché fa tanto effetto questo isolamento dovuto all’emergenza virus, questo rinchiudersi ‘”a tana” che, considerando le nostre vicende umane, sembra un po’ contro natura».

Il rapporto contradittorio con il mare, fonte di pericolo e lavoro

Sciascia coglie da par suo il rapporto contraddittorio dei siciliani con il mare. Per secoli, il pericolo è venuto dal mare, le invasioni, i pirati, gli eserciti. Perciò la gente si spostava nell’interno e costruiva paesi che voltavano le spalle al litorale: lontano dagli occhi, lontano dal cuore, come si usa dire. Così è nato anche Graniti, il paese dell’entroterra taorminese dove ho vissuto durante la mia infanzia. Ma non sempre e non per tutti il mare era nemico. Per molti, al contrario, era fonte di sostentamento, di lavoro. Prima per i pescatori, poi, con le vacanze di massa, per gli operatori turistici. È stato il turismo ad addomesticare il Mediterraneo. Ma oggi purtroppo stiamo tornando indietro e il nostro mare è di nuovo avvertito come un pericolo. Un luogo di morte per i tanti disperati che scappano dai lager libici, dalla fame e dalla desertificazione di intere zone del nostro pianeta».

Lo stretto di Messina, metafora delle opposte esigenze

lo Stretto di Messina rappresentava la voglia di fuga dall’Isola e al tempo stesso la nostalgia, il bisogno del ritorno. E Scilla e Cariddi, i guardiani delle sponde, erano lì a ricordarmi la complessità dei nostri desideri, il nostro eterno dibatterci tra opposte esigenze. Era bello progettare la fuga, ma era anche doloroso. La verità è che quel braccio di mare, come scrive Vincenzo Consolo, è la metafora stessa dell’esistenza: “lo stretto obbligato, il tormentato passaggio in cui l’uomo può perdersi, può perdere la ragione, imbestiandosi”».

L’sola delle madri

Il suo ultimo libro si trova su Amazon
https://www.amazon.it/Lisola-delle-madri-Maria-Cutrufelli-ebook/dp/B084H61LB7/ref=sr_1_1?_

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La Sicilia e il governo

Una copia da Live 24.it per diffusione sulla mia rete:

I decreti del Governo e le ordinanze delle Regione non frenano il continuo esodo verso la Sicilia di gente che senza pensare alle conseguenze cerca di rientrare nell’isola. Ieri sera, dopo che il presidente della Regione Calabria ha disposto la chiusura degli ingressi nelle province calabresi, sono stati presi d’assalto gli imbarcaderi di Villa San Giovanni, da dove ormai partono solo pochi traghetti al giorno, destinati per lo più ai pendolari del settore sanitario che devono raggiungere i presidi ospedalieri. Il presidente Musumeci ha denunciato l’ennesima falla nel sistema di controllo e chiesto responsabilità alla gente: “Non è possibile – ha dichiarato in un post su Facebook – e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello! Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, solo i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. Basta. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno”.Ieri sera lo stesso Musumeci era stato a Messina per un vertice sull’emergenza Coronavirus, al quale hanno preso parte il prefetto Maria Carmela Librizzi, il sindaco Cateno De Luca, i vertici delle Forze dell’ordine e delle Aziende sanitarie peloritane.
Nella sede della prefettura, il governatore ha illustrato tutte le misure già adottate nelle strutture ospedaliere del capoluogo e della provincia messinese per fronteggiare l’emergenza in atto e le iniziative per contrastare un eventuale picco dell’epidemia.
In particolare è stato organizzato un Piano, che ricalca il profilo epidemiologico delle aree del Nord maggiormente esposte, che prevede una dotazione adeguata di posti letto Covid-19 con oltre 110 posti di terapia intensiva distribuiti su vari presidi ospedalieri. Si tratta di una programmazione che per buona parte è stata già messa in atto con la riconversione di un plesso del Policlinico Martino (padiglione H) e dell’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto e la graduale trasformazione del cosiddetto ‘Papardino’ presso il presidio Papardo di Messina e dell’ospedale di Sant’Agata di Militello.

L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha quindi descritto quanto è stato predisposto per i pazienti contagiati dell’Istituto Bonino Pulejo, del personale e degli ospiti e gli operatori della casa di riposo in cui si sono registrati dei casi di Coronavirus. Altre ipotesi di lavoro su iniziative di prevenzione sono state avanzate dal prefetto e dal sindaco, mentre i dirigenti sanitari hanno fatto il punto sul cronoprogramma dei lavori in corso nelle strutture ospedaliere.

Prima del vertice, il governatore e Razza hanno effettuato un sopralluogo proprio negli ospedali della città dove la riconversione è già stata avviata. Quella di ieri è la seconda visita nelle strutture ospedaliere, dopo il San Marco a Catania sabato pomeriggio. Nei prossimi giorni sarà la volta del Palermitano. “Ci siamo mossi con largo anticipo proprio per anticipare il virus – ha detto il governatore Musumeci -. Al Policlinico ho trovato un fronte già attrezzato per reggere un urto che nessuno vorrebbe mai attendersi. Anche al Papardo si sta lavorando con grande efficienza e presto, oltre al reparto che ospita già alcuni concittadini contagiati, sarà attrezzato un intero plesso con ulteriori posti letto dedicati alla pandemia”.
Durante il sopralluogo, il presidente ha avuto modo di confrontarsi con gli operatori sanitari, ai quali ha espresso l’apprezzamento proprio e del popolo siciliano per l’impegno che stanno profondendo.